Pensa tu una pensilina

Build The Future incontra la città!

 

Ho conosciuto i ragazzi della II G dell’Istituto Comprensivo Dante Alighieri al caldo della loro aula quando l’inverno imperversava. Si sono misurati con i nostri format di prevenzione sulla conoscenza di se stessi e dell’altro, sulle proprie emozioni, sul senso di appartenenza alla comunità, tutte life skills che potenziano molti aspetti dell’individuo in quanto lo rendono più esperto e consapevole; maggiormente pronto a rispondere agli stimoli complessi e spesso contraddittori che il mondo di oggi “offre”.
Dopo un’ulteriore sessione di progettazione durante l’orario scolastico con la collaborazione del Team Artistico del nostro progetto, ieri pomeriggio ci siamo dati appuntamento a Rampa Zara per mettere in pratica le loro idee per rendere la nostra città più accogliente e gradevole, anche in quei luoghi che sono più grigi e anonimi come possono essere le fermate degli autobus.

 

Aspettavamo pochi di quei ragazzi, tanto impegnati con i compiti e lo sport, invece siamo stati gradevolmente invasi dai loro sorrisi, dal loro entusiasmo, dalla loro voglia di vivere. Anche i loro genitori che li hanno accompagnati sono stati coinvolti dalla bellezza di ciò che andavamo a fare, ringraziandoci per il nostro lavoro, contagiati dall’entusiasmo che i loro figli hanno saputo trasmettere loro.
Con la guida di Francesca ed Anita, hanno abbellito l’anonima pensilina con la silhouette dello skyline della nostra città e con un disegno astratto a figure geometriche; ma fosse stato solo quello… si sono riuniti in

 

un luogo LORO, un luogo di tutti!


Per me, abituato a vederli a scuola, è stata una piacevole sorpresa poterli osservare e interagire con loro in un contesto diverso, più vero; dove si sentivano più liberi.

I ragazzi in seconda media, si sa, vivono la vita in maniera del tutto particolare: si chiamano per cognome tra di loro, sono sempre pronti allo scherzo (anche in maniera vessatoria), vogliono sperimentarsi con se stessi e con gli altri con modalità che devono ancora maturare, con la voglia di crescere, ma che celano ancora le dinamiche legate all’infanzia e alla fanciullezza. Bene, è stato sorprendente vedere come diventavano maturi tutto d’un tratto quando era il loro turno di lavoro; una trasformazione repentina, certo transitoria, ma che lascia intendere il loro potenziale.

 

Ieri, su quella pensilina, non eravamo in aula di scuola. C’erano delle persone che aspettavano l’autobus, chi passeggiava attorno alle mura; tutti incuriositi e anche divertiti da quello strano movimento di persone, di quella confusione sana che solo i ragazzi sanno portare. I meno frettolosi chiedevano cosa stessimo facendo e dopo una breve spiegazione da parte mia o da parte dei ragazzi tutti si congratulavano con loro e con un sorriso ci auguravano buon lavoro. Intanto loro si stavano divertendo, crescevano, si misuravano con la vita e con la comunità, della quale fanno sempre più parte.

 

Federico – Team Build The Future

Comune di Macerata
Dipartimento Dipendenze Patologiche AreaVasta3
Associazione GLATAD onlus