Fare rete

“Fare rete”: due parole brevi, chiare, apparentemente semplici. Due parole che vengono pronunciate, soprattutto nel campo della prevenzione, quasi costantemente. Due parole, in realtà, semplici solo in apparenza, perché dietro al “fare rete”, inteso come collaborare per un obiettivo comune, c’è bisogno di passione, di coinvolgimento, di entusiasmo, di voglia di veder crescere e realizzare qualcosa di bello insieme.

 

 

 

 

Ecco, una delle massime espressioni del “fare rete” è stata la realizzazione del progetto Build The Future ad Appignano, a maggio 2021.

 

Dopo tanti mesi trascorsi nella più totale incertezza e incredulità a causa della pandemia, era forte il bisogno di poter credere che andare avanti fosse possibile, che far emergere gioie e paure dai bambini non fosse pericoloso, ma la chiave per poter ripartire e ricominciare a “costruire”. A un certo punto molti di noi hanno creduto che guardare al futuro non fosse più possibile o che avrebbe solo aumentato le illusioni, e che allora fosse importante proteggere i bambini anche dalle loro stesse emozioni. Ma la realtà è che molti di noi avevano semplicemente sbagliato prospettiva: non dovevamo proteggere i bambini dalla loro visuale del mondo, ma cercare, al contrario, di guardare il mondo proprio attraverso i loro occhi.

 

Ed è ciò che è successo: il Comune di Appignano e la sua scuola primaria “Luca Della Robbia” hanno ricontattato il Dipartimento Dipendenze Patologiche di Macerata, con cui già da anni va avanti una bella e calorosa collaborazione, chiedendoci “cosa possiamo fare insieme, nonostante il periodo che stiamo vivendo e le restrizioni che dobbiamo rispettare?”. Ci abbiamo pensato un attimo e ci siamo detti: “perché no? Adattiamo il nostro format alla situazione attuale e vediamo che succede

 

E così abbiamo incontrato i bambini delle IV e V elementari, abbiamo giocato con le emozioni e con l’idea del cambiamento, abbiamo riso con loro, ma anche affrontato paure e preoccupazioni. Con i bambini di V elementare abbiamo anche progettato qualcosa di nuovo e dato nuova vita a un ambiente da loro conosciuto e vissuto: l’oratorio. Il tutto in un ambiente sicuro ma soprattutto accogliente.

 

 

Quello che è venuto fuori è qualcosa di molto bello, che soprattutto ha coinvolto tutti: i bambini hanno fatto emergere tante loro emozioni, si sono sentiti ascoltati, hanno sentito di poter essere protagonisti di un cambiamento e hanno potuto dare spazio alla loro creatività. Ma l’entusiasmo non è stato solo il loro, è stato anche quello di tutte le insegnanti coinvolte, del Comune, del parroco, del videomaker, di chi passava avanti al giardino della scuola e vedeva cosa stava succedendo. Forse è stato il periodo che stavamo vivendo, forse la voglia di tornare alla normalità, forse il mettersi al servizio delle idee e della creatività dei bambini… non so descrivere cosa abbia prevalso in questa esperienza di Build The Future, ma di sicuro è stata forte la sensazione di “fare rete”, una rete in cui tutti gli attori coinvolti erano uniti di fronte a un unico grande obiettivo: il benessere dei bambini e della comunità cui appartengono.

Da soli possiamo fare molto, insieme possiamo fare tutto!

– Valeria – Team Build The Future

 

 

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