QUANDO LA RETE CREA BELLEZZA

Cosa significa Build the future?

È questa la domanda da cui siamo partiti con le classi dell’I.C. “Giovani XXIII” che nell’anno scolastico appena concluso sono state coinvolte nel progetto: IV e V delle scuole primarie “G. Ginobili” di Petriolo e “L. Seri” di Mogliano, II e III delle scuole secondarie di I grado “M. Martello” di Petriolo e “Giovanni XXIII” di Mogliano (I.C. “Giovanni XXIII”).

Rispondere a questa domanda non è stato per tutti semplice. Per questo motivo abbiamo iniziato parlando di EMOZIONI, il cuore di ogni cosa. Spesso adolescenti e pre adolescenti, non sanno ben gestire le emozioni, ne provano tante, tutte insieme e non riescono a dargli un nome. A volte diventa quindi difficile affrontare il cambiamento che, ad esempio, l’inizio di un nuovo ordine di scuola impone loro.

I bambini che abbiamo incontrato alle primarie si sono messi all’opera e si sono divertiti a giocare con le emozioni, ad esprimerle, a mimarle e ad indovinarle. Abbiamo scoperto insieme che non tutti le manifestano allo stesso modo e che è sempre buona cosa chiedere “come stai?” Abbiamo anche affrontato il tema dell’onda, metafora di quella paura che spesso non sappiamo come attraversare.

Nelle classi delle secondarie ci siamo concentrati sulla persona e sull’immagine che ognuno di noi ha di sé e degli altri. Ad alcuni abbiamo fatto compilare la propria carta d’identità, chiedendo loro i luoghi in cui si sentivano a casa e quelli in cui si sentivano meno accolti. Ai più grandi, colti dall’ansia per gli esami, dalla tristezza per la fine di un ciclo e per il dover lasciare i propri compagni, ma anche dalla curiosità per i nuovi inizi, abbiamo chiesto di “mostrarci” come si vedevano, come sono e come saranno.

Dopo una prima parte di incontri in classe, ci si è dedicati alle “trasformazioni”, grazie alla preziosa collaborazione con i Comuni di Petriolo e Mogliano: abbiamo cercato di concentrarci proprio su quei posti che bambini e ragazzi sentivano meno accoglienti o per i quali non sentivano nessun senso di appartenenza. Grazie al team-artistico del progetto che li ha accompagnati, tutti gli studenti hanno potuto progettare e realizzare in quei luoghi delle reali trasformazioni, di cui sono stati veri protagonisti.

E’ stato per noi bello ed emozionante vedere l’impegno e la felicità nei loro occhi di fronte alle proprie realizzazioni, ma anche lo stupore per aver avuto la possibilità di appropriarsi di alcuni luoghi del loro territorio che sentivano poco vicini.

Come spesso accade quando si fa rete con diverse realtà, non sono mancate le criticità e le incomprensioni tra realtà diverse in alcune fasi del progetto, ma la cosa più significativa e arricchente di questa annualità è stato proprio l’essere riusciti, in maniera costruttiva, ad affrontare quei momenti, trovando alternative possibili e creando un maggiore dialogo tra tutti gli “attori” coinvolti in Build The Future. Del resto… pensiamo sia proprio così che possiamo costruire un futuro migliore.

Valentina – Valeria